giovedì 17 settembre 2015

Riflessioni sul primo giorno di scuola

Questa settimana è stata costellata da inizi importanti per i miei "bambini".
Il grande Brontolo ha iniziato un nuovo ciclo scolastico.
Criceta ha iniziato la prima elementare!
Lasciatemi cadere nel sentimentalismo da mamma chioccia; la mia piccola pisellina va a scuola.
Con lo zaiono più grosso di lei, le due treccine e per mano al suo papà.
La sua manina stringeva quella del suo papà e della sua nonna come per assicurarsi di essere saldamente protetta. Io ero alla finestra a salutarla e sorriderle perché... bloccata col piedone.
Che voglia di piangere!
Ma non si può, devo passarle il messaggio che inizia un'avventura bellissima. Ogni lettera che imparerà la porterà ad una nuova parola, ogni numero la farà capace di esplorare nuove cose.
Ma è la mia bambina!
Ogni genitore spera in una bella accoglienza, in ambiente sani e stimolanti, in maestri capaci di coccolare ed incuriosire.
Nonostante abbia gia vissuto con il primo figlio "il primo giorno di scuola" l'emozione non scema. Siamo trepidanti, impacciati e ... vogliamo il meglio per i nostri bambini.
Perché è bello ma certe volte difficile e struggente vederli crescere ed affrontare il "fuori". Con altre persone che li vedono, affidarli ad altri adulti, in altre situazioni. Vorremmo tenerli con noi ma sarebbe sbagliato. E' il loro momento, la loro vita li aspetta.
Se ancora non avete pianto guardate il video della fondazione Telethon e tra una lacrima e l'altra, riflettete su ciò che la scuola ha il compito morale e formale di dare.


Oltre alle capacità intellettive (leggere, scrivere e far di conto) ci sono le capacità umane di empatia e rispetto.
Mia figlia e mio figlio, grazie alla scuola materna e a noi, le hanno già sperimentate arricchendo loro e noi di emozioni.
Mi auguro che questi giorni siano un buon inizio per tutti i bambini e le loro famiglie. Che si instaurino rapporti che non facciano sentire nessuno un isola in mezzo all'oceano.

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