venerdì 23 aprile 2010

Io designer e tu?

Si è conclusa la manifestazione "fuori salone" in parallelo al Salone del mobile di Milano.
Mi auguro che per gli addetti ai lavori non sia stata solo una grande fatica ma che un minimo di impulso al settore ci sia stato.
Io nel mio piccolo "sono stata portata" (non è un errore di grammatica ma è la verità ... mi hanno portato quasi di peso) a vedere alcune cose.
Devo essere sincera fino in fondo... alcune installazioni o opere (non sò come sia più giusto chiamarle) non lo ho capite e forse non le ho apprezzate.
Mi è invece piaciuta l'atmosfera di grande libertà di pensiero e di creatività che si respirava senza pregiudizi di sorta. Mi sono meravigliata dell'uso completamente fuori dagli schemi che c'è nell'uso dei materiali, siano elastici, mollette o altro.
Su una parete ho visto due lastre di compensato con incollate una quantità di mollette da bucato tutte diverse. La didascalia informava come un semplice oggetto può diventare un'opera di designer: non ci avevo pensato fino a quel momento.
Oggi poi a distanza di più giorni ho riflettuto su come si stia perdendo il senso e la bellezza nel "creare". Mi spiego meglio; oggi si guarda solo al risultato finale ma alcune volte credo sia importante anche apprezzare e far piacere anche il procedimento creativo, le sensazioni che hai o il motivo per cui l'hai fatto. Da bambini è più facile... non sempre ti interessa se il tuo disegno non viene capito. Tu l'hai fatto e sei contento così.

martedì 13 aprile 2010

Non lo voglio nuovo!!

Uffa, sono stufa di sentirmi dire di comprare nuova una cosa. Ieri avevo bisogno di fare affilare la forbice ma non c'è più nessuno che nei paraggi lo fa. Sembra non sia più conveniente in quanto una forbice nuova costa poco e non sempre vale la pena riaffilare una lama vecchia.
Quindi "signora la comperi nuova!"
Dopo la nascita della mia secondogenita ho riportato in casa dalla cantina il passeggino che avevamo tenuto. Dopo averlo lavato mi sono accorta che la stoffa si stava lisando alle estremità.
Notare che lo scheletro di metallo e quindi la parte meccanica è pienamente efficiente.
Così ho chiamato la ditta costruttrice ma la prima risposta è stata "Signora è troppo vecchio il rivestimento, compri un nuovo passeggino". Solo dopo varie insistenze e altre due telefonate ho trovato chi mi ha risolto il problema.
Non è questione di taccagneria ma di buon senso. Perché devo comprare un oggetto nuovo quando si può aggiustare quello rotto, magari anche con meno spesa?
Anche perch* poi c'è il problema di buttare quello vecchio contribuendo alle crescita della mole di rifiuti.

venerdì 9 aprile 2010

Vetrine in bella vista

Quando c'è il sole tutto sembra più bello anche le vetrine dei negozi. Da brava massaia poi noti i vetri sporchi e le ditate che vengono lasciate sulle vetrine ma, se la vetrina è fatta bene, ti soffermi anche se non devi comprare nulla.
Ne ho notata una oggi che esponeva occhiali da sole. Li avevano messi in modo molto semplice adagiandoli sui tappetini di erba sintetica con i fiori. La composizione era leggera e semplice ma molto gradevole. Mi piace guardare in modo attento le vetrine anche perché alcune volte sono fatte proprio bene.
Non amo quelle sovraffollate di oggetti (siano vestiti od altri accessori) ma quelle che creano un'atmosfera.
Una volta ne ho vista una che in occasione della primavera avevano usato i vasi di vetro delle marmellate. Li avevano esposti in fila indiana e al posto del tappo di metallo avevano messo dei pezzi di stoffa blu e dei nastri colorati. Il risultato era bellissimo.
Certo chi studia da vetrinista apprenderà i trucchi del mestiere e le regole base ma non sempre il buon gusto si può insegnare. Noi possiamo però ammirare un bel lavoro ed esprimere il nostro gradimento.


Esempio di una vetrina di lane a Monaco di Baviera

mercoledì 7 aprile 2010

Senza fretta

Qualche giorno fa mi è capitato di passeggiare  senza fretta e senza una meta precisa per le vie della mia città. Sono una tipa piuttosto curiosa e noto le cose" strane o simpatiche"
Il pochino sole che c'era mi ha fatto alzare lo sguardo e oltre un orribile muro grigiolino ho visto una bellissima pianta . Alta. robusta ma elegante, con boccioli dei fiori bianchi e quasi tutti ancora chiusi. I rami  sembravano uscire da un dipinto giapponese.

Era una pianta di Magnolia. Ho chiesto al proprietario come si chiamasse la specie ma lui mi ha detto solo che oltre a pagare il giardiniere sa che la pianta è della varietà che perde le foglie in inverno.
M sono fermata ad osservarla e come avrete capito mi è piaciuta molto. Comunque mi sono informata . Ci sono moltissime varietà di magnolie ( forse 80) così diverse tra loro che sembrano piante diverse.
Il giorno dopo ho ripercorso quella strada e altre limitrofe e ho contato altre 4 piante di specie e colori diverse.  Forse ogni tanto dovremmo fermarci ad osservare le piante che ci circondano. imparare i loro nomi, guardare i colori del loro fogliame o delle loro infiorescenze... in fondo loro ci fanno dei grossi favori.
Ci danno l'ossigeno, ci regalano primavere colorate, ci donano rimedi salutati...e ci rallegrano. Quale donna ( anche uomo per la verità) non ama un bel mazzo di fiori in regalo?
E poi in tempi così poco rispettosi dell'ambiente c'è il rischio che scompaiano e noi non saremmo nemmeno in grado di descriverle ai nostri figli o nipoti. Che tristezza!!

giovedì 1 aprile 2010

il pollice verde

Forse mi sono sbagliata ma credevo fosse iniziata la primavera. i miei ricordi scolastici recitavano che il 21 marzo fosse il primo giorno di primavera ma se guardo fuori dalla finestra  mi viene qualche dubbio.
Complice una bella giornata settimana scorsa mi sono data al giardinaggio. Attenzione io non ho un giardino  e nemmeno un terrazzo , ho solo 6,21 metri quadri di balcone .Questo spazio si potrebbe definire multifunzionale poichè serve per stendere il bucato, ospitare il  motore del condizionatore d'aria condizionata, fare da deposito di vasi  deposti in un mobiletto . Vi lascio quindi immaginare l'ampio  spazio a disposizione per le piante.
Ma siccome in casa nostra abbiamo tanta immaginazione e nemmeno l'evidenza dei pochi metri a disposizione ci ferma ci sono  ben 24 vasi di forma e capienza diversa.
dicevo ...mi sono armata e ho controllato la situazione. Il balcone sembrava un monumento ai caduti  allora ho iniziato la pia opera di pulizia.
Alla lista  dei morti si legga: 4 esemplari di gerani, un geranio imperiale ( aimè il mio preferito regalatoci per un anniversario di matrimonio di 2 anni fà), una pianta non meglio identificata.
Speriamo che arrivi il sole così forse arriveranno anche i fiori!