mercoledì 13 giugno 2018

riflessioni sull'uncinetto

Quest'anno mi sono cimentata nel lavoro all'uncinetto, un hobby che mi ha insegnato la mia mamma e la mia nonna quando ero piccola.
Mi ricordo che ero piccola forse andavo all'asilo (ora si chiama scuola dell'infanzia) e vedevo la mamma che, seduta in poltrona, lavorava con i gomitoli colorati vicino a lei e i libri sul tavolino basso accanto.
Io, invece, mi siedo sul divano o sulla sedia e non sono seduta composta; ho le gambe incrociate e il gomitolo che corre sotto di me! farei impazzire un gatto.
Non sono costante come loro, passo da un lavoro ad un altro. Da una tecnica ad un'altra, e poi, magari, abbandono tutto in cerca di ispirazione.
Insomma sono diversa in molte cose.
La nonna in tempo di guerra cuciva e lavorava a maglia anche per necessità. Io grazie al cielo non ho questo problema. Il mio è uno sfizio, un hobby.
Una volta si insegnava a tutte le bambine a lavorare a maglia e a cucire.
Mia nonna mi ha sempre detto "impara l'arte e mettila da parte; la vita non sai cosa ti presenta col tempo".
Pensiero un pochino triste ma reale e pratico, la saggezza di una donna che ha vissuto tempi impegnativi ma che era li per raccontarmeli con serenità e dolcezza.
Forse da lei ho percepito e imparato la voglia di vedere un lavoro che prende corpo.
Mi piace la sensazione che sia stata io a farlo; se poi è un "pensiero" per qualcuno, lo faccio con impegno e col cuore.
Passare dal disegno o lo schema ad un oggetto che io ho in mano. Un piccolo lavoro che prosegue e cresce fino a essere finito e "usabile".
Non importa che sia un portamonete. Un lavoro di pochi centimetri di grandezza ma la soddisfazione che provo è molto più grande.
Un oggetto che magari nessuno nota o corre a fotografarlo.
Il mio ego ne esce rafforzato e forse è solo una manifestazione di grandezza. Pazienza.
Mi rilassa lavorare sia a maglia che all'uncinetto.  Mi aiuta anche a pensare, vista la monotonia del gesto e la ritmica dell'azione.
Qualacuno mi ha detto che è una cosa da zie o da nonne. Io sono zia e fiera di esserlo e coccolare i piccoli con le mie creazioni mi piace. Non mi sento vecchia.
Forse si dovrebbe tornare ad insegnarlo a scuola un'ora alla settimana. Non costerebbe molto e un'ora quasi di silenzio o senza tecnologia farebbe benissimo a tutti.
Poi anche le piramidi sono vecchie; i ponti e le strade degli antichi romani hanno millenni, le incisioni rupestri si studiano in storia nella età preistorica ma sono importanti.
Io non mi sento preistorica anche se qulacuno lo ha pensato solo perché avevo un uncinetto in mano!
Il problema è suo; il piacere e la soddisfazione solo mie.
Infatti ora mi sono dedicata ad un altro pregetto per l'estate
Indovinate cosa farò?...

Nessun commento:

Posta un commento