sabato 18 aprile 2020

I miei primi 50 giorni di...

Sono passati 50 giorni da quando è iniziata la chiusura delle scuole, un po’ di meno dal blocco di tutte le attività.
Più di un mese passato in casa.
Un mese in cui nel nostro vocabolario quotidiano hanno fatto ingresso parole come: pandemia, quarantena, emergenza sanitaria. Ormai, se prima non uscivamo di casa senza cellulare, chiavi e portafoglio, ora non si esce (quando si esce e solo uno per volta) senza mascherina.
In poco meno di due mesi le nostre giornate sono radicalmente cambiate.
Vi dico la verità all’inizio ho preso la situazione, ancora poco chiara e confusa, come un invito al riposo. La prima settimana mi sono detta “quasi quasi dormo un’ora in piu tutte le mattine”.
Ma già dopo sei giorni di riposo, non era più una vacanza.
Dopo 15 giorni tra negozi con le serrande abbassate, giardinetti chiusi col catenaccio, mercati all’aperto non autorizzati, la vita era diversa.
Mi sono dovuta trovare un’altra routine per fermare la noia e organizzare il tempo,  che sembrava dilatarsi. Se prima non riuscivo a fare molte cose, ora il problema non è più il tempo, ma cosa fare. Quindi ora vi racconto la Gionata nello stile pandemia.
La mattina dopo colazione, via con la pulizia armata di alcool (se lo trovi al supermercato) e spruzzino con detersivo a base alcolica o disinfettante. Pavimenti lucidi e disinfettati, puzza di alcool che aleggia per tutta casa per combattere sto virus!
Poi inizia l’operazione compiti. Armata di piattaforma didattica (quando viene usata), fogli di tutti i tipi (altrimenti la maestra sia arrabbia se cambio foglio) e il sorriso, iniziamo a fare le veci delle maestre e si parte col liscio... mi destreggio tra geometria con problemi del tetto a forma di parallelogramma, analisi logica con complementi di argomento e specificazione, storia dell’antica Roma. Per la serie “le so tutte.”.
Arriva lo sfinimento mio e allora lancio il telo bianco e passo alla cucina. La piccola (ex Criceta) ha il via dopo la tortura mattutina.
Non siamo a Masterchef ma la pandemia ha scatenato i fornelli che rombano più del motore della Ferrari. Pane fatto in casa, torte e piatti invitanti che prima facevi solo ai cenoni ora li sfoggi anche nel quotidiano sempre che dopo due ore di fila per entrare al super tu riesca a trovare tutti gli ingredienti. Se sono fortunata mangiamo tutti nello stesso momento.
Eh già perché il grande ha lezione on Line su un altra piattaforma ed il capo famiglia lavora con il suo computer in un’altra stanza. Visto i poteri della tecnologia e dello Smart working. Abbiamo il pranzo in differita... che conquista. Vabbè lasciamo perdere.

Quasi quasi prendo una boccata d’aria sulla mia striscia di balcone di tre metri per mezzo  metro. Prendo il sole, seduta per terra tra i vasi ed il bucato steso. Praticamente gioco a nascondino con sole e le lenzuola stese profumate di candeggina delicata per ammazzare anche un microscopico esemplare del malaugurato virus.
Alle 16 i leoni in gabbia si aggirano per la cucina per la merenda. Ecco che arrivo con il vassoio pieno di libagioni per l’esercito stanco da tutto sto marciare dalla scrivania alla tavola della cucina.
Il grande poi inizia il momento relax con il gioco dell’ammazza tutti di turno con la play station. Certo dopo due ore, il richiamo dell’autorità lo intima di spegnere ma non posso manco dirgli “esci”. Quindi sembra più un proforma.
Poi è un attimo arrivare all’ora di cena con il solito ritmo incalzante di chi torna dalla miniera impolverato. Dopo cena si guarda la TV ma basta telegiornali con la conta dei morti e feriti. C’è Netflix o Amazon Prime Video che arrivano in soccorso... se riusciamo a mettere tutti d’accordo. Oppure vai con i vecchi giochi di società. Giochiamo a Bang e indovina chi non vince mai perchè non si ricorda le regole.
Allora leggo un libro.
Angolo comodo, cuscini dietro alla testa e sotto al collo, divano e inizia la lettura del libro.
No, le librerie sono chiuse e pure le biblioteche. Quindi apro il Kindle e leggo. Ho scoperto che con l’abbonamento Prime di Amazon è incluso Prime Reading: è possibile leggere dei libri senza acquistarli come in biblioteca, praticamente prendi un libro in prestito, lo restituisci e ne prendi un altro, bellissimo per me che ormai leggo tanto.
Poi mi viene sonno e vado a letto.
La giornata della donna in quarantena chiusa in casa con due figli ed un marito è finita. Ma domani si rincomincia.
Aiuto...
Dimenticavo il piccolo ed insignificante dettaglio che tutto ciò succede mentre anche io sarei in Smart working. Ma questa è un’altra storia.







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