giovedì 16 giugno 2011

Riflessioni

E' da una settimana che mi si presentano vari contesti in cui c'è come filo comune la stessa frase: "diventare qualcuno".
Ai miei tempi sarebbe diventato il titolo di un tema delle superiori,adesso non so'.
Al di là della semplice constatazione che è una frase fatta ed ormai abusata non so' se mi spaventa o se mi lascia perplessa.
Come si fa a decidere se si è diventati qualcuno? Quali sono i parametri in base a cui  posso ritenermi arrivata?
Parliamo di vita professionale o privata?
Io vi posso dire che delle scelte che faccio ne sono orgogliosa. Sono mamma( due volte) e ne vado fiera. Certo mi hanno stravolto i ritmi biologici e condizionato molte decisioni ma mi ripagano mille volte di più .
Mi sono sposata per amore e non cambierò mai idea. Il matrimonio è difficile , è una strada acciottolata ma ricca di fiori e frutti lungo i bordi che aspettano solo noi di un pochino di attenzione per essere visti.
Il lavoro? E' pesante e non sempre ci viene riconosciuto il merito o l'impegno che ci abbiamo messo. Ma senza sarebbe tutto molto più noioso, forse dovremmo imparare a gestirlo meglio.
Diventare qualcuno non credo sia una questione solo di conto in banca se poi ci lascia vuoti nel profondo.
Allora spostiamo la riflessione su un altro piano: diventare qualcuno per chi?
Per mio marito e la mia famiglia. Per chi mi rispetta e mi vuole bene . Ecco la vera domanda.
Qualcuno pronto a...esserci forse.
Io non ho la ricetta magica. ma sono in cammino e grazie al cielo sono sicura che non sono da sola.

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